Crescita sostenibile: perché non partire dalla misurazione dell'Impatto Sociale?

Crescita sostenibile: perché non partire dalla misurazione dell'Impatto Sociale?

Leggendo i giornali sui lavori di Davos di qualche giorno fa, sembrerebbe che l'economia e i suoi protagonisti abbiano cambiato direzione. Non più, o non solo, bilanci fantasmagorici e utili alle stelle, ma una attenzione particolare al "bene comune".

Ma dobbiamo crederci?

Crescita sostenibile: è il temine più usato nelle relazioni e nelle dichiarazioni di disponibilità. Ma dove, quando e sopratutto, come.....

Come si misura la "crescita sostenibile"? Un bilancio economico e i margini di fine anno son ben visibili e chiari (forse non sempre) a tutti.

Ma quali sono gli strumenti per verificare se la "crescita sostenibile" di una Azienda sta nei parametri che il suo Consiglio di amministrazione, o il suo Amministratore delegato, hanno dichiarato?

Non esiste, quindi non raccontiamocela. Per farlo servirebbe un articolato "Piano di sostenibilità" che comprenda tutti, o almeno qualcuno per iniziare, i processi tipici che caratterizzano le Aziende. Solo per fare degli esempi: come destino i profitti, come confeziono i miei prodotti, come gestisco la logistica, come mi rapporto con i competitor ....
E quali cambiamenti "reali" ho introdotto nell'Organizzazione, rispetto a quando non perseguivo la "crescita sostenibile".

Le strategie aziendali, oggi e certo anche domani, sono valutate sul profitto, sui margini economici che l'area, e il suo manager, apportano al processo di costruzione della ricchezza.

Quindi dichiarazioni fasulle su un cambiamento impossibile.

Resta, a nostro avviso, un barlume di speranza quando si parla di impatto sociale. Se almeno le Aziende si soffermassero a considerare quale è il loro "impatto sociale" sul territorio al quale appartengono (provinciale, nazionale o planetario) avrebbero definito un punto di partenza, uno Start, da quale prendere impegni.
E per partire con una semplicissima prima valutazione basterebbe chiedersi: cosa sarebbe questo territorio (nella sua accezione più ampia) se noi non ci fossimo?

Senza autocelebrazioni o falsi moralismi. Una oggettiva analisi di quanto di buono o di negativo si sta facendo.
Poi partire con la "crescita sostenibile".


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