Project Management nelle imprese sociali

Project Management nelle imprese sociali

Terzo settore e Product Management

Affrontare le problematiche manageriali, padroneggiare strumenti e indicazioni su come gestire al meglio le fasi del ciclo di vita di un progetto o di un servizio, sono elementi particolarmente ostici quando ci si approccia al Terzo Settore, alle sue economie, ai percorsi di sviluppo e, per certi versi, al rapporto tra "etica" e management. 

Variabili gestionali  

Le quattro variabili gestionali che riguardano le tecniche di Project Management: tempo, costo, qualità e risorse, anche, ad esempio, nell'erogazione di servizi a destinatari fragili, vanno coniugate cercando di mantenere un assetto gestionale di grande attenzione pragmatica.

Indicativamente sono nove aree della conoscenza individuate dall' "istituzione" internazionale Project Management Institute (PMI), che ne approfondisce temi, strutture e valenze.

Le nove aree di conoscenza per una corretta gestione dei progetti, definite per il Profit, ma ampiamente utilizzabili dal NO-profit, sono:

1. La gestione dell'integrazione delle varie componenti (aree e azioni) di Progetto, e assicurare che  gli elementi siano efficacemente ed efficientemente coordinati e integrati.

2.   Punto fermo su obiettivi e scopi, coordinando i processi necessari ad assicurarne il perseguimento.

3.   La gestione delle risorse umane di progetto:'assegnazione dei ruoli e delle responsabilità e all'inserimento ottimale degli individui ai fini del completamento del progetto. Comprende anche i processi di organizzazione e gestione del gruppo di progetto.

4.  La rispondenza della qualità delle azioni di progetto e le responsabilità della gestione, affinché il progetto soddisfi i bisogni dei destinatari.

5.   La gestione dei tempi, che include i processi necessari ad assicurare il completamento del progetto nei tempi previsti.

6.  La gestione dei costi di progetto, che include i processi coinvolti nella pianificazione, nella stima, nella allocazione e nel controllo dei costi affinché il progetto venga completato nel rispetto del budget approvato.

7.   La gestione dei rischi che comprende l'identificazione delle difficoltà e all'approntamento delle risposte alle parti " non funzionanti" del Progetto.

8.   La gestione della comunicazione, che deve garantire tempestivamente la generazione, la raccolta e la distribuzione ad uso interno o di divulgazione dei materiali necessari e prodotti, e l'archiviazione delle informazioni del progetto.

9.   L'amministrazione degli approvvigionamenti di progetto, attraverso i processi di acquisizione di prodotti o servizi da esterno, comprendendo i rapporti di rete, i contatti istituzionali e non.

Sul "nuovo" in avvio, il Project Management non serve.

Troppo spesso si affida l'attivazione di servizi innovativi  e progetti di implementazione di attività, ai "normali processi" gestionali, considerando il Project Management un costo aggiuntivo e, quindi, inutile.

Un'azienda profit non lo farebbe: sviluppare un prodotto presuppone un'attenzione e una serie di valutazioni di prospettiva, che la gestione della "normale routine non consente.

Trasformare un Progetto in un servizio stabile e sostenibile, è la mission del Project Management, per farlo occorre competenza, dedizione e tempo dedicato.

Per le aziende profit vale sopravvivenze e sviluppo, per il Terzo settore sono solo costi inutili?


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