Ostacoli e criticità nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nei supporti all’abitare a distanza per persone fragili

Ostacoli e criticità nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nei supporti all’abitare a distanza per persone fragili

Per evitare di essere, come spesso accade, in ritardo nello sviluppo di applicazioni che possano realmente "facilitare la vita" anche alle persone più fragili, è fondamentale accompagnare gli approfondimenti sull'intelligenza artificiale (IA) con valutazioni pratiche e specifiche sui possibili utilizzi per le categorie di cittadini più svantaggiati. 

Questo approccio proattivo può contribuire a creare soluzioni tecnologiche che siano non solo all'avanguardia, ma anche realmente utili e accessibili a tutti. Partiamo dal primo ostacolo: Interfaccia e accessibilità.

Immaginate un mondo in cui l'IA può assistere nella gestione delle faccende domestiche, attivare servizi a distanza, gestire attività bancarie e risolvere altre necessità importanti della vita quotidiana. Sono straordinarie potenzialità, specialmente per supportare l'abitare in autonomia delle persone con disabilità cognitive e, più in generale, delle persone fragili.

Ma subito ci si scontra con l'accessibilità delle interfacce: sono complesse e non intuitive. Le applicazioni di IA spesso richiedono di navigare attraverso numerosi menu e sottomenù, il che può risultare confuso e frustrante. Per prima cosa è fondamentale semplificare la struttura di navigazione, utilizzando menu chiari e guide visive che aiutino gli utenti a orientarsi facilmente.

Un altro ostacolo significativo è il sovraccarico di informazioni: troppe e tutte insieme. Sovraccaricano gli utenti, rendendo difficile trovare ciò di cui hanno bisogno. Servono design minimalisti e utilizzare tecniche che mostrano inizialmente solo le informazioni essenziali, permettendo di accedere a ulteriori dettagli solo se necessario. Non risolve, ma può aiutare a mitigare il problema.

La terminologia tecnica rende difficile la comprensione delle funzionalità dell'applicazione. Come nella maggior parte del complesso delle documentazioni, serve un linguaggio semplice e chiaro, accompagnato da spiegazioni sui termini più complessi. La sfida è rendere le informazioni accessibili a tutti.

Tutto sta funzionando? Messaggi di conferma evidenti e indicatori di stato visivi possono prevenire incertezze e frustrazioni, assicurando che sempre si sappia cosa sta succedendo e se le azioni fatte hanno avuto successo.

Ma sopra ogni cosa, sarebbe di estrema funzionalità, la personalizzazione delle interfacce. Come un sarto confeziona un abito su misura, le esigenze specifiche dovrebbero superare l'interfaccia standard: mai adatta a tutti. Personalizzare l'approccio all'informazione in ogni modo: partendo dal collegamento, la dimensione del testo, il contrasto dei colori, ridefinire i menù, proporre dare evidenza e priorità agli argomenti più usati, guidare l'utilizzo "passo-passo", riaggiornare l'interfaccia costantemente in relazione ai dati di utilizzo.

Sarebbe un passo per rendere la tecnologia veramente accessibile e migliorare significativamente la qualità della vita delle persone con difficoltà cognitive e altre fragilità.

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