Intelligenza artificiale e proposte di Housing Sociale

Intelligenza artificiale e proposte di Housing Sociale

L’intelligenza Artificiale è già nelle nostre case, o meglio potrebbe esserci. Lo spiega bene  l’articolo de “Il sole 24 ore” del 17 settembre dal titolo: “La casa ascolta ma dialoga poco - Verso assistenti più intelligenti”.

Infatti, sono sempre più presenti nelle nostre case le tecnologie smart, per controllare illuminazione, riscaldamento e sicurezza. Sono utilizzate per ragioni legate soprattutto al comfort e alla possibilità di risparmiare energia.

L’articolo focalizza l’attenzione ed esamina la difficoltà, di queste specifiche tecnologie, nel rilevare correttamente il linguaggio e le indicazioni vocali inviate.

Un bel problema, se riportato agli ausili per il supporto alla gestione della casa di persone disabili.

Queste soluzioni, quando parli, non sempre capiscono. A maggior ragione se, chi parla, ha difficoltà di dizione, pronuncia sbagliata o lenta, parlata scorretta o non del tutto fluida.

L’intelligenza artificiale deve aiutarci su questo versante.

I nuovi sviluppi legati all’intelligenza artificiale generativa devono essere in grado di collegare invii vocali non del tutto corretti con la smart home e l’IoT. Con l’espresso obiettivo di migliorare durante la fruizione e in modo continuativo, l’esperienza di uso di prodotti facilitati.

Una strada tutta da percorrere per adeguare le tecnologie a bisogni speciali attraverso l’AI.

Già oggi non è impossibile per esempio alcuni modelli di forno, ma è solo un esempio, generare nuove ricette, riconoscere gli ingredienti e miscelare le informazioni sugli alimenti con le abitudini di cottura dell’utente. Ecco un modo per preparare un piatto in completa autonomia.

Sono sperimentazioni che non possono prescindere da utilizzi “speciali”. Da qui la personalizzazione di una casa connessa e l’interazione con apparecchi del futuro. Da qui nasce una preparazione adeguata dei dati da elaborare, relativi alle competenze delle persone, le loro condizioni di vita e la valutazione dei rischi che ne comporta l’adozione.

Le possibilità di sviluppare capacità di lettura delle cose e degli eventi attraverso il linguaggio della persona che abita la casa, è la vera scommessa per integrare l’housing sociale per la fragilità con l’intelligenza artificiale equilibrata.

Siamo agli inizi di una rivoluzione tecnologica che continuerà per decenni.  Da diversi anni si sta lavorando per produrre modelli generalizzabili che portano verso l’interazione tra dispositivi e l’assistente virtuale.

Oggi Alexa gestisce un modello linguistico di grandi dimensioni: il migliore dei sistemi di machine learning presenti sul mercato. La voce è una risorsa anche dei più fragili. Siamo solo all’inizio. Ma non dimentichiamo, come sempre, chi ha “bisogni speciali”

Pubblicato su OPEN INNOVATION della Regione Lombardia

https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/it/news/news/7578/intelligenza-artificiale-e-propost...


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