Come funziona effettivamente un sistema IoT per Smart home applicato al Sociale

Come funziona effettivamente un sistema IoT per Smart home applicato al Sociale

Ormai consolidate, le applicazioni per l'IoT si estendono a un'ampia varietà di casi d'uso singolo e in filiera. 

Tuttavia, tutti i sistemi IoT sono completi quanto rappresentano l'integrazione di quattro componenti distinti: sensori/dispositivi, connettività, elaborazione dei dati e un'interfaccia utente.

Descriveremo il significato di ognuno nelle sezioni seguenti e come si uniscono per formare un sistema IoT completo. Ognuna di queste sezioni fungerà anche da struttura organizzativa per capire come applicarli a funzioni e utilizzi "sociali" che approfondiremo in blog e articoli futuri .

1) Sensori/Dispositivi

Innanzitutto, sensori o dispositivi raccolgono dati dal loro ambiente. Questi dati potrebbero essere semplici come una lettura della temperatura o complessi come un feed video completo*.

L'applicazione può essere generica (cioè è rivolta ad altri scopi principali) ma con una funzionalità dedicata alla ricezione feed oppure può essere una specifica (fruizione feed). In casi specifici può essere uno strumento dedicato al "sociale", anche con un comune browser. Si dice sottoscrivere un feed per intendere l'iscrizione ad un determinato flusso feed (fonte e argomento) e quindi poterlo successivamente visionare.

Utilizziamo "sensori/dispositivi", perché più sensori possono essere raggruppati insieme oppure i sensori possono far parte di un dispositivo che non si limita a rilevare le cose. Ad esempio, il telefono è un dispositivo dotato di più sensori (fotocamera, accelerometro, GPS, ecc.), ma non è solo un sensore poiché può anche eseguire molte azioni.

Tuttavia, che si tratti di un sensore autonomo o di un dispositivo completo, in questa prima fase i dati vengono raccolti dall'ambiente da "qualcosa".

2) Connettività

I dati vengono raccolti da Sensori e Dispositivi e inviati al cloud, ma è necessario un modo per arrivarci!

I sensori/dispositivi possono essere collegati al cloud attraverso una varietà di metodi, tra cui: cellulare, satellitare, WiFi, Bluetooth, reti geografiche a bassa potenza (LPWAN), connessione tramite un gateway/router o connessione diretta a Internet tramite ethernet (termini approfonditi  nella sezione sulla connettività).

Ogni opzione ha compromessi tra consumo energetico, portata e larghezza di banda. La scelta dell'opzione di connettività migliore dipende dall'applicazione IoT specifica, ma tutte svolgono lo stesso compito: portare i dati nel cloud.

Per l'IoT legato alla smart home e alle applicazioni per il supporto alla gestione della "casa" sono sufficienti tipi di connettività legati al Wi-Fi.

3) Trattamento dei dati

Una volta che i dati arrivano al cloud, il software esegue una sorta di elaborazione su di esso. Questo potrebbe essere molto semplice, come controllare che la lettura della temperatura rientri in un intervallo accettabile. Oppure potrebbe anche essere molto complesso, come utilizzare la visione su video per identificare spostamenti, controllare accessi, ecc.

Ma cosa succede quando la temperatura è troppo alta o se c'è un intruso nella proprietà? Qui entrano in gioco sia l'utente, che gli interventi a distanza che chiameremo Destinatari e ai quali canalizzeremo i dati in funzione delle necessità legate al progetto di autonomia.

4) Interfaccia utente

Le informazioni vengono rese utili ai destinatari tramite un avviso all'utente (e-mail, testo, notifica, ecc.). Ad esempio, un avviso di testo sul cellulare, quando nell'appartamento  la temperatura è troppo alta.

Un controllo a distanza potrebbe disporre di un'interfaccia che consente ldi eseguire il check-in proattivo nel sistema. Ad esempio, un utente potrebbe voler controllare i feed video su varie abitazioni tramite un'app del telefono o un browser web.

Tuttavia, non è sempre una strada a senso unico. A seconda dell'applicazione IoT, il Destinatario potrebbe eseguire un'azione e influenzare il sistema. Ad esempio regolare da remoto la temperatura o spegnere un fornello/luci lasciate accidentalmente accese.

Ovviamente alcune azioni vengono eseguite automaticamente. Il sistema potrebbe regolare la temperatura, o anziché limitarsi a chiamarti per avvisare per accessi anomali nell'appartamento, se predisposto potrebbe registrare entrate e uscite su nastro.

In sintesi

Un sistema IoT è costituito da sensori/dispositivi che "parlano" al cloud attraverso una sorta di connettività. Una volta che i dati arrivano nel cloud, il software li elabora e quindi potrebbe decidere di eseguire un'azione, come inviare un avviso o regolare automaticamente i sensori/dispositivi senza la necessità dell'utente.

Ma se è necessario l'input del Destinatario, se desidera semplicemente controllare il sistema, un'interfaccia gli consente di farlo. Eventuali regolazioni o azioni che l'utente effettua vengono quindi inviate nella direzione opposta attraverso il sistema: dall'interfaccia utente, al cloud e di nuovo ai sensori/dispositivi per apportare qualche tipo di modifica.

Ecco come funziona un sistema IoT destinato alla Smart home per la disabilità. In seguito approfondiremo i componenti per spiegare cosa sono, come funzionano e considerazioni importanti per la creazione, l'organizzazione e l'implementazione di soluzioni IoT sa disposizione della disabilità.

* Nota: In termini pratici, un feed è un algoritmo, uno script, che permette ad un utente di avere costantemente e automaticamente contenuti aggiornati (da una determinata fonte su un determinato argomento) attraverso un'applicazione o strumento. Questo a differenza, ad esempio, di altri servizi comunicativi quali le newsletter. A volte, erroneamente, si assimila il feed al contenuto stesso.


Cooperativa Sociale dal 2018